Nel primo quadrimestre scolastico acquistati circa 300 prodotti per il trattamento dei pidocchi.

La “battaglia” del Sig. Angelo Degaetano per arginare il fenomeno dei pidocchi che a Porto Recanati è abbastanza diffuso, non cessa. Di seguito l’ultima sua lettera.

 

Porto Recanati, 13 gennaio 2017

alla scuola E. Medi di Porto Recanati
al Sindaco del Comune di Porto Recanati
al dirigente responsabile dell’Asur Marche – Area Vasta 3

e p.c.
al Ministero della salute – DG Prevenzione sanitaria
all’Uff. Scolastico reg. Marche
all’Assessorato reg.le alla sanità
al collegio dei docenti dell’istituto E. Medi di Porto Recanati (per il tramite della direzione amminstrativa)
agli organi della stampa locale

Oggetto: Pediculosi nella scuola E. Medi di Porto Recanati: le reali dimensioni del fenomeno e gli interventi da attuare.

Gentilissime Pubbliche Amministrazioni,

allego alla presente – per opportuna conoscenza – documenti a firma rispettivamente del legale rappresentante della Farmacia Cruciani di Porto Recanati (MC) e a firma del direttore della Farmacia comunale di Porto Recanati, da cui risulta che nel solo primo quadrimestre del corrente anno scolastico sono stati acquistati in farmacia circa 300 prodotti per il trattamento della pediculosi.

Considerato che a Porto Recanati vi è anche una para-farmacia e considerato altresì che i prodotti per il trattamento della pediculosi si vendono anche nelle erboristerie e nei negozi di prodotti biologici, si può ragionevolmente concludere che ad avvio anno scolastico, in un solo trimestre, ci sia stata una domanda di circa 400-500 trattamenti contro la pediculosi in un paese di appena 12000 residenti con circa 1500 minori scolarizzati.

Se poi si considera che il costo unitario dei prodotti per il trattamento della pediculosi non è inferiore a 30,00 – 50,00 euro, si può facilmente comprendere che vi sono famiglie che per ragioni di obiettiva indigenza non possono sostenere tali spese; pertanto è ragionevole ritenere che circa la metà dell’intera popolazione scolastica di Porto Recanati sia stata colpita da tale parassitosi.

Queste sono le proporzioni e la cifra reale dell’attuale emergenza sanitaria cittadina, irrisolta per la incapacità di codeste amministrazioni di fare fronte comune e di agire sinergicamente per affrontare in modo adeguato il problema.

Poiché non intendiamo alimentare alcuna polemica, tralasceremo di replicare alle accuse di procurato allarme, di irresponsabilità, di molestia e disturbo del servizio pubblico, che in più occasioni ci sono stare rivolte: i numeri parlano da soli.

Abbiamo a cuore invece la risoluzione efficace del problema nell’interesse di tutte le famiglie residenti. A tal fine ribadiamo che a norma della circolare 4/1998 del Ministero della Sanità, è fatto obbligo:

  • all’istituto scolastico, di convocare immediatamente la famiglia e di sospendere dalla frequenza scolastica i minori colpiti da tale parassitosi, e il successivo rientro a scuola solo con il certificato medico del pediatra che attesti l’avvenuto trattamento non solo del minore ma dell’intero nucleo familiare;

  • al locale ufficio igiene, di allertare i medici pediatri e di medicina generale circa gli assistiti per i quali sono pervenute specifiche segnalazioni, nonché di cooperare e coordinarsi sinergicamente con la scuola e l’ente locale;

  • al sindaco, nella sua veste di massima autorità sanitaria cittadina, di adottare tutte le azioni necessarie per rendere effettiva la tutela sanitaria della comunità, anche per il tramite del personale dei servizi sociali, per garantire il raggiungimento di uno standard igienico – sanitario accettabile presso quelle famiglie con minori scolarizzati, che versano in condizioni di degrado e/o indigenza, purtroppo presenti in misura consistente sul territorio comunale. Lo stesso ente locale ha l’obbligo nei confronti della comunità che rappresenta di fornire gratuitamente i prodotti per la profilassi della pediculosi, nei casi accertati di indigenza.

Tutto ciò ad oggi non è stato fatto.

   Ribadiamo infine la inadeguatezza e l’inutilità delle misure poste fin qui in essere dal locale uff. igiene e dalla scuola, vale a dire la diramazione agli studenti di cartuccelle in lingua italiana recanti le raccomandazioni e le azioni da intraprendere per il controllo del cuoio capelluto e per il trattamento in caso di pediculosi. È chiaro che se oltre la metà della popolazione scolastica non è italiana e appartiene a circa 60 differenti nazionalità, a ben poso servono le raccomandazioni scritte. E quand’anche le medesime cartuccelle fossero tradotte in tutte le lingue dei residenti non italiani, non sortirebbero ugualmente alcun effetto, posto che vanno ad impattare con condizioni difficilmente descrivibili, di degrado sociale, disagio abitativo e condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, in cui versano numerosi nuclei familiari in specifiche aree del territorio comunale, come è noto ad ogni residente.

    Neppure sortirebbero alcun effetto pratico le offerte di disponibilità del locale ufficio igiene ad animare incontri formativi a scuola con i genitori, in quanto sarebbero disertati dalla stragrande maggioranza dei genitori, e da rappresentante dei genitori, posso affermare pubblicamente che a fronte di ben tre segnalazioni all’ufficio igiene ed almeno dieci contagi a scuola subiti da mio figlio nelle ultime quattro settimane, puntualmente segnalati a TUTTI i 24 genitori dei suoi compagni di classe, abbiamo ricevuto la segnalazione positiva di riscontro di un solo genitore, a riprova della immaturità dell’ignoranza e del provincialismo di cui sono vittime la stragrande maggioranza dei genitori, rispetto alla gestione della pediculosi; ma lo stesso può dirsi anche di chi è investito nel merito di pubbliche funzioni.  .

Evidentemente, qualora anche questo ennesimo invito dovesse cadere nel nulla, investiremo della questione – unitamente ai genitori che rappresentiamo – l’autorità giudiziaria.

F.to: Angelo Degaetano

Riccardo

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