Cronaca di un Consiglio di Straordinaria Follia
Che non sarebbe stato un Consiglio tranquillo lo avevamo intuito da subito, ma la realtà è andata oltre ogni funesta immaginazione.
I diritti delle minoranze hanno cominciato ad essere calpestati nel momento in cui la riunione dei capigruppo è stata convocata “oggi per domani” e la documentazione riguardante i tredici (tredici!) punti all’ordine del giorno è stata inviata 48 ore prima, sebbene il regolamento preveda un preavviso di almeno tre giorni. Tanto basterebbe per far dichiarare nulle tutte le delibere assunte.
Quando, all’inizio della seduta, è stata fatta la contestazione, il Sindaco si è limitato a garantire maggiore regolarità per il futuro per poi proseguire nella discussione come nulla fosse. Alla richiesta di un Consiglio comunale straordinario sul tema emergenza terremoto e gestione sfollati, ad un mese esatto dal devastante evento sismico che ha portato in città quasi mille persone, il primo cittadino lo ha definito “una perdita di tempo”, e ha invitato i Consiglieri a recarsi nel suo ufficio per chiedere informazioni, invece di “girovagare per gli uffici in cerca di chissà che cosa”. E’ un peccato che Mozzicafreddo non abbia consapevolezza che non sta più guidando un ufficio privato ma un’Istituzione: è troppo comodo far uscire comunicati unilaterali e indire conferenze stampa in cui “cantarsela e suonarsela da soli”.
Tre punti riguardavano le variazioni di bilancio, rispetto ai quali non possiamo che ribadire come, a sei mesi dal suo insediamento, questa amministrazione non faccia ancora emergere un progetto di ampio respiro per la città.
Per quanto riguarda il nuovo regolamento delle sagre, è stato introdotto il limite temporale di durata di due giorni. Contestualmente, però, si è stabilita una totale discrezionalità per la Giunta di derogare al vincolo. Ciò è per noi illogico, oltre che criticabile.
Il “bello” è arrivato, poi, quando è stata trattata la revoca del regolamento del mercatino natalizio. All’esito dell’avviso – che prevedeva casette alla Diaz – andato deserto, si è giunti all’assegnazione di otto casette per somministrazione alimenti in Piazza Brancondi con il metodo del “passaparola”, con tanto di esenzione dal pagamento dell’occupazione di suolo pubblico in assenza di un rilevante interesse pubblico a giustificarla.
Dopo un esecrabile intermezzo con scambi di urla e improperi che ha coinvolto consiglieri di maggioranza, minoranza e pubblico, l’apoteosi si è avuta sul “regolamento taxi”. Il consigliere delegato Sampaolo, titolare di una licenza nel Comune di Recanati, con la quale opera spesso sul territorio di Porto Recanati, non solo ha redatto la proposta di modifica, ma si apprestava ad esporla e a votarla, con l’incomprensibile placet del segretario Massi. Messo di fronte al macroscopico conflitto d’interessi, il Consigliere abbandonava la seduta e consegnava la relazione al Sindaco che imperturbabile la metteva ai voti.
In conclusione, la mozione di Città Mia sui parcheggi a pagamento di via dei Cementieri, che avrebbero dovuto permettere l’installazione dei varchi elettronici agli ingressi della città, ci ha fornito l’occasione per evidenziare che, ad oggi, tale impegno non è stato rispettato nonostante le rassicurazioni del Sindaco. Stessa sorte ha subito il Piano della Mobilità Urbana, ormai palesemente affossato, in quanto proposto dalla precedente amministrazione. Ai cittadini sono rimasti solo gli oneri. A marzo 2017, quando scadrà l’attuale bando per la gestione dei parcheggi, in assenza di un atto di pianificazione, ce ne aspettiamo un altro per venticinque anni come per l’illuminazione pubblica.
Uniti per Porto Recanati