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“Fuochi della Venuta” a Porto Recanati, non mancano le critiche.

“Fuochi della Venuta” a Porto Recanati, non mancano le critiche.

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A porto Recanati, come da tradizione, nella notte tra l’8 e il 9 Dicembre si accendono i famosi “fuochi della Venuta” che, nella storia popolare rappresentano idealmente la Venuta della Madonna nella Santa Casa di Nazareth, dove naque e ricevette l’annuncio della venuta di Cristo dall’arcangelo Gabriele.

La tradizione, ebbe inizio nel 1617, quando il 10 Dicembre, il cappuccino fra Tommaso d’Ancona diede vita al primo focolare e col tempo, nel 1624 il Comune di Recanati ratificò il rito, stabilendo l’accensione dei fuochi in tutte le campagne.
I fuochi venivano accompagnati da preghiere, canti e giochi in cui bambini e fidanzati saltavano i falò. Delle volte la cenere dei falò veniva conservata come segno di protezione.
La tradizione è passata inalterata nel corso dei secoli, attenuandosi però nel corso degli anni ’60 e ’70 del 1900.

I fuochi, hanno preso diverse denominazioni a seconda del luogo d’origine, venendo chiamati di volta in volta “fogarò”, “focaracci”, “fochère”, ecc… ed anche l’evento stesso, a seconda del luogo in cui veniva realizzato è cambiato nel nome, in Umbria si chiamano “Falò del Passaggio”, mentre in Toscano “Falò del Tragitto” e nel Lazione “Falò del Tranzito”.

Negli ultimi anni, la tradizione è stata riportata in vita dai giovani che nelle piazze del centro o della periferia si sono dati appuntamento per riproporre il rito e risposare le antiche tradizioni.
Le critiche sono arrivate invece per quanto concerne la data, che alcuni fanno risalire tra il 9 ed il 10 di Dicembre, come a Loreto, mentre altri, attenendosi alla tradizione la accendono tra l’8 e il 9 dello stesso mese.