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La versione del ragazzo denunciato per procurato allarme

La versione del ragazzo denunciato per procurato allarme

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Il ragazzo che nei giorni scorsi ha denunciato per procurato allarme dopo aver pubblicato su Facebook una frase che alludeva ad una sparatoria che stava avvenendo al Paradiso Azzurro, ha scritto sul suo profilo la sua versione dando tutta la colpa al punto interrogativo mancane alla fine della frase e al “suo amico” che ha fatto una screenshot e lo ha fatto poi girare nel social.

Essendo indagato, omettiamo il nome:

“Vi sarei grato se tutti voi, miei amici di Facebook leggeste e commentaste questo spiacevole (per me) accaduto.
Ieri notte verso le 2,20 circa ero nel mio letto e ad un tratto sentivo dei rumori somiglianti a degli spari, ma ero in dormiveglia e non ero assolutamente sicuro se si trattasse di petardi o altro quindi non ho ritenuto opportuno allertare le Forze dell’Ordine, ma ho scritto sulla mia bacheca (visibile solo ai miei “amici di Facebook) queste parole testuali: SE STANNO A SPARÁ DA ROZZI.
Dimenticando di mettere il punto interrogativo.
Non era assolutamente mia intenzione affermare tale fatto, al contrario voleva essere una domanda (ero in dormiveglia quindi mi è sfuggito il punto interrogativo).
Nella mattinata seguente bussavano alla porta di casa mia due carabinieri della caserma di Porto Recanati chiedendomi se era mio questo profilo FB e se avevo scritto io quella frase.
Io senza nessun problema riferivo di si, a quel punto venivo invitato dai due militari di seguirli in caserma dove successivamente venivo indagato e denunciato per procurato allarme.
Concludo ringraziando uno dei miei amici di FB, che ha fatto lo screenshot, (alle ore 10,30 circa del mattino), e lo ha spedito ai carabinieri ed ai giornalisti solo per crearmi problemi.
Aggiungo che chiunque tu sia, sei una persona davvero triste ed infelice della tua triste vita”.