Precisazioni del Comitato Mensa riguardo l’articolo del 07 ottobre sul Corriere Adriatico

Il Comitato Mensa intende precisare alcuni aspetti riguardo l’articolo uscito in data 07.10.16 sul Corriere Adriatico: infatti non si capisce bene né quale sia il senso reale dell’articolo stesso né come mai il Comitato non sia stato interpellato prima della stesura (essendo chiaramente parte in causa) al fine di evitare alcune delle imprecisioni che vi sono riportate.

In primis vorremmo far notare che la foto utilizzata ritrae solo una parte di un locale, precisamente il refettorio principale, ma che attualmente ve ne sono anche altri adibiti a mensa. Nel plesso Gramsci

vengono ospitati circa 160 bambini della Primaria (giovedì ve ne erano 161) nel solo refettorio e ad esso

bisogna aggiungere un locale che accoglie le due prime e un altro che accoglie la refezione di una parte della Scuola dell’Infanzia . Vi sono poi altri locali mensa alla scuola Rodari.

Si coglie quindi l’occasione per informare che il Comitato Mensa, oltre che del rapporto con i genitori come indicato nell’articolo, si occupa anche e soprattutto di controllare l’igiene e la salubrità dei locali dove si mangia, di controllare la qualità dei pasti, di denunciare eventuali anomalie mediante controlli costanti e, soprattutto, di verificare l’apprezzamento del cibo da parte degli alunni (che precisiamo essere a livelli molto alti). Il Comitato è un organo del Comune ed è composto da genitori, dai responsabili Asur e Cir, dai membri del Comune, dall’Assessore e dal Funzionario Comunale responsabile del settore che nel caso in specie è la dott.ssa Rachele Fermani alla quale vanno riconosciuti la disponibilità e l’impegno con i quali coopera per affrontare e risolvere le problematiche riguardanti la refezione.

Porto Recanati vanta una ristorazione scolastica di ottima qualità, aspetto questo che non può essere banalizzato semplicemente facendo riferimento al “basso” prezzo che le famiglie sostengono in quanto esso rappresenta soltanto una parte del costo totale del pasto che viene coperto grazie ad un contributo integrativo del Comune. Questo sistema “partecipato” garantisce quindi che i prodotti utilizzati siano biologici (carne, verdura, frutta) ed appartengano alla filiera corta per offrire agli studenti la migliore categoria di prodotti possibile oltre ad un bilanciamento nutrizionale completo studiato in collaborazione con professionisti ed autorità del settore.

Va ricordato inoltre che per tre anni consecutivi i nostri ragazzi hanno avuto la possibilità di mangiare il pesce fresco grazie all’adesione del nostro Ente e della Scuola al progetto Pappa Fish, che si ripeterà anche quest’anno (il Comune in accordo con il Comitato sta rinnovando la richiesta di adesione), e che ci ha permesso, anche grazie ad altre attività collaterali meno note non strettamente collegate al servizio di refezione e svolte in cooperazione con la CIR FOOD, di verificare che la mensa è un momento educativo importantissimo perché insegna ai bambini a mangiare di tutto: infatti, se nel primo anno il gradimento del pesce fresco era basso, col tempo si è assistito ad un vero e proprio aumento di apprezzamento dello stesso. E stiamo parlando di pesce azzurro proveniente dalle nostre coste e non di pesce allevato o importato da chissà dove.

Parlando delle domande di adesione, invece, stupisce quando si legge la parola calo poiché nella giornata di giovedì, il Comitato era lì per un controllo, sono stati preparati e somministrati 319 pasti (bambini, insegnanti, personale Ata), valore questo del rapporto tra iscritti a scuola e clienti mensa che non è sostanzialmente mutato dagli altri anni.

Due paroline, infine, corre l’obbligo spenderle riguardo i costi per le famiglie. Come scritto nell’articolo il Comune ogni anno promulga un Bando per la riduzione del costo della mensa. I futuri beneficiari, nel caso di quest’anno, dovevano avere un ISEE , come previsto dalla normativa nazionale, non superiore a € 5.500,00. Per spiegare a chi non è solito fare questa attestazione, basti pensare che per chi possiede una casa e dei soldi in banca, fanno ricchezza anche quelli intestati ai minori e quindi bloccati sino a 18 anni, comportando quindi una probabile esclusione dal beneficio in quanto gli stessi beni costituiscono, per lo Stato, reddito anche se non immediatamente utilizzabili. In forza di ciò non si può condividere quando detto dall’assessore Fabbracci riguardo il miglioramento economico delle famiglie poiché probabilmente non è la fine della crisi (se di fine si può parlare) ad aver ridotto il numero di domande di esenzione ma, piuttosto, l’oggettiva difficoltà a rientrare in parametri che a nostro avviso, pur non volendo rientrare in una discussione che non ci riguarda, sono decisamente troppo limitativi.

Il Comitato Mensa rimane aperto in qualsiasi momento ad un confronto serio e costruttivo sul proprio operato ma vuole altresì cogliere l’occasione data da questo articolo per mettersi a disposizione delle Famiglie per qualsiasi tipo di necessità e informazione sul servizio di refezione dei nostri ragazzi sperando che il proprio operato non rappresenti più solo la scusa per fare notizia.

Mensa Poro Recanati

Riccardo

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