Rissa all’Oasi, parla la moglie di una delle 2 famiglie coinvolte
Qualche giorno fa all’Oasi che si trova al confine tra Loreto e Portorecanati, è scoppiata una rissa che ha visto addirittura l’arrivo dei carabinieri in tenuta antisommossa.
La moglie e sorella di una delle due famiglie coinvolte nella rissa con due persone di colore, ci racconta nel dettaglio l’accaduto.
“È successo tutto all’improvviso mentre tutti noi, io con mio marito e i miei figli e mia sorella con suo marito e i suoi figli, stavamo in fila alla cassa aspettando il nostro turno per pagare. All’improvviso arrivano due persone di colore che si avvicinano a noi, con fare arrogante e prepotente, dicendo ripetutamente che mio marito stava guardando uno di loro, così mio marito cerca di smentire ma il ragazzo continua ad aggredirlo iniziando anche a dargli dell’omosessuale.
Poco dopo uno dei due fratelli allontana il fratello più violento portandolo in bangio così noi continuammo a sistemare la spesa nelle shopper.
Dopo un minuto esatto esce fuori dal bagno e correndo si dirige verso di noi inizianzo a spingere e strattonare mio marito che insieme a mio congiano iniziano a difendersi. A quel punto, non contenti, iniziano ad insultare a noi donne chiamandoci sronz* e dando un ceffone a mia sorella. Impaurita e scioccata chiamo immediatamente i carabinieri che arrivarono dopo 5 telefonate, i bambini terrorizzati piangevano a dirotto ed i responsabile dell’Oasi fanno di tutto per cacciarci fuori perché non volevano casini nel supermercato. Nell’uscire uno dei due fratelli rompe anche la porta d’ingresso dell’Oasi. Una volta fuori aspettiamo i carabinieri stando a più di 5 metri di distanza dai due fratelli che continuano ad insultarci e addirittura iniziano ad abbassarsi i pantaloni davanti ai nostri nipoti e a noi donne ma fortunatamente arrivano i carabinieri in tempo vestiti in tenuta anti sommossa. Spieghiamo così tutto quello che era successo e constatano anche il volto di mia sorella molto rosso per via dello schiaffo così il maresciallo ci invita ad andare all’ospedale per una visita e un referto ma ancora molto scossa, mia sorella decide di non andare.”