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Sacchi della spazzatura con Microchip, multe salate per chi non rispetta la differenziata.

Sacchi della spazzatura con Microchip, multe salate per chi non rispetta la differenziata.

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Tavolo al vertice quello che si è tenuto l’altro giorno tra i rappresentanti di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale dei Comuni di Caldarola, Cingoli, Colmurano, Civitanova Marche, Montelupone, Potenza, Picena, Recanati, Porto Recanati, San Severino, Tolentino ed Urbisaglia, per studiare nuove soluzioni al problema dell’elevata spesa che ogni famiglia ed impresa deve sostenere per la raccolta dei rifiuti.

Dopo l’idea proposta da Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, di installare dei raccoglitori di Vetro, Plastica e lattine di Alluminio, che avrebbe rilasciato uno scontrino da usare come buono spesa, e l’accordo con una locale Cartiera con la quale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale avrebbe stipulato un contratto con cui, per ogni quantità di carta riciclata presso aziende o privati, sarebbe stato rilasciato un tagliandino con importo da defalcare da bollette di acqua, luce e gas, si discute oggi delle cosiddette buste “microchippate”.

Le suddette buste sarebbero già state utilizzate in diversi Comuni della Provincia, tuttavia Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale si sarebbe detta contraria, non all’idea in se, ma al fatto che molte persone starebbero subendo delle multe salatissime per aver inserito, per sbaglio o semplice distrazione, rifiuti vietati nei sacchetti dotati di microchip, a fronte della mancanza di vantaggi economici per chi provvede ad una corretta raccolta differenziata.

Il sistema dei Microchip è stato quindi analizzato e migliorato, proponendo di ottenere oltre alla lettura del codice di identificazione del conferente anche il peso di rifiuti indifferenziati non riciclabili (il cosiddetto “sacchetto giallo”).
Invogliando così la cittadinanza a diminuire sempre più il tasso di rifiuti non riciclabili, a fronte di concreti vantaggi economici derivanti da ciò.
Per quei rifiuti risultanti riciclabili invece, non verrà applicata alcuna tassa poiché la COSMARI ne guadagnerebbe già vendendoli come materie prime, coprendo così le spese di raccolta.

Il tutto provocherebbe un maggiore riciclaccio, con maggiore tute dell’ambiente ed una minore spesa da parte dei cittadini.