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Tutti i retroscena del Consiglio Comunale di Venerdì che ha detto “no” al Burchio!

Tutti i retroscena del Consiglio Comunale di Venerdì che ha detto “no” al Burchio!

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Nella giornata di Venerdì si è tenuto il Consiglio comunale che ha votato “no” alla Variante del Burchio, decretando la fine di quello che era il progetto per il “Gran Resort Porto Recanati”. Il Consiglio Comunale è iniziato alle 16:08, ma il Comune era già gremito alle 15:15, dai proprietari degli chalet su Lido delle Nazioni a semplici cittadini che hanno voluto seguire da vicino la vicenda. Al momento della votazione sono stati 11 a dire la loro: Uniti per Porto Recanati, Alternativa Civica, Paese Vero, la Montali, il Movimento 5 Stelle e l’assessore PD Dezi, assieme alla Stefanelli eletta come indipendente, hanno votato “no”. Mentre sono usciti dall’auto la cicconi – capo gruppo di Noi per Porto Recanati – e il consigliere Feliciotti, entrambi tra le schiere del Partito Democratico. Dopodiché la Montali non ha mancato di lanciare critiche alla precedente amministrazione Ubaldi e all’assessore regionale Giorgi, che si è difesa con un post sulla sua pagina Facebook in quanto non presente in aula. La Montali ha liquidato la faccenda Burchio come una necessità di proteggere il territorio dal’eccessiva cementificazione, mentre la Ubaldi ha risposto dicendo che ciò potrebbe creare un importante precedente per il Comune di Porto Recanati e che in futuro gli investitori potrebbero pensarci due volte prima di investire nella città a causa della malagestione dei rapporti con gli investitori appunto, da parte della Montali. Il primo cittadino ha concluso il suo intervento affermando di sentirsi tranquilla e dicendo di essersi affidata alla relazione “Berti” (senza tener conto, però di quelle contrarie a quanto affermato da Berti) e che farà del suo meglio per tutelare Porto Recanati dalle future critiche e cause al TAR. La Ubaldi ha affermato che a Variante Burchio avrebbe risollevato le casse comunali e l’economia dell’intera città, appoggiata da Feliciotti che ha ammonito il primo cittadino a non combattere contro i mulini a vento con il portafoglio dei cittadini. Nel corso della seduta hanno preso la parola anche: Riccetti, Poeta, Sabbatini, Leonardi, Citaroni, Fermanelli, Paccamiccio, Canaletti, Fiaschetti. Il silenzio dei due PD Stefanelli e Dazi, entrambi usciti dall’aula in quanto favorevoli al Burchio, è un chiaro segnale di spaccatura all’interno del partito dei democratici, non mancano le critiche della Montali che afferma di non voler sottostare a giochi di potere e ricatti di partito o, più in alto, regionali.