Isola pedonale in Corso Matteotti: torna la chiusura del traffico tra disagi e polemiche
A Porto Recanati da 1 luglio è tornata l’isola pedonale in Corso Matteotti per i mesi di luglio e agosto. L’iniziativa, che suscita polemiche, prevede la chiusura al traffico dalle 19:30 fino alle 3 nei giorni feriali, dal lunedì al sabato. La domenica, invece, l’isola pedonale partirà alle 16:30 e si concluderà sempre alle 3. Con l’avvio dei mercatini estivi lungo Corso Matteotti, previsti la domenica, la chiusura della via principale avverrà a partire dalle 13. Il Comune ha ufficializzato il provvedimento con un’ordinanza.
Parallelamente, la zona a traffico limitato (ZTL) sarà attiva ogni giorno di luglio e agosto dalle 21 alle 3, con tre varchi elettronici situati in via King, via Galilei e via Pastrengo. Gli orari dell’isola pedonale sono rimasti invariati rispetto all’estate precedente, nonostante le forti contestazioni degli esercenti del centro.
L’assessore al commercio, Stefania Stimilli, spiega che l’obiettivo è trovare un compromesso tra le esigenze di cittadini, turisti e commercianti. “Abbiamo scelto questa soluzione perché la città si sta riempiendo di visitatori e su Corso Matteotti c’è una situazione di caos per la viabilità. Con l’isola pedonale dalle 19:30 in poi, favoriamo i visitatori. Inoltre, gli esercenti hanno opinioni diverse, con alcuni che volevano anticipare l’isola pedonale alle 18, mentre altri sono soddisfatti così.”
Tuttavia, Ubaldo Traini, storico portavoce dei commercianti del centro, critica duramente la decisione. “È una scelta priva di senso. Avevamo chiesto di far coincidere l’orario dell’isola pedonale con quello della ZTL per ridurre la confusione. La maggior parte dei commercianti non è d’accordo con la chiusura alle 19:30 perché crea un danno economico enorme. Questo è il momento in cui le persone tornano a casa e fanno acquisti di pizze, gelati, vestiti e altro. Inoltre, coloro che vanno nei ristoranti non sanno come arrivarci. Se devono parcheggiare troppo lontano, spesso rinunciano a venire. C’è un calo turistico e una crisi del commercio, e questa decisione svuota ulteriormente il paese. Siamo arrabbiati, ma non faremo azioni di protesta come in passato, perché le raccolte firme non servono se alla fine decidono sempre loro all’ultimo minuto.”