Città Mia: Burchio, facciamo un Referendum
Abbiamo recentemente appreso dai giornali locali l’intenzione della società proponente di ripresentare il progetto del resort del Burchio assieme alla proposta alla giunta di affidamento al dirigente dell’ufficio tecnico dello studio di una variante su quei terreni. Oltre ciò non si hanno attualmente altri elementi in merito.
Ovviamente prima di esprimere un giudizio definitivo è doveroso studiare il nuovo progetto e soprattutto analizzare le differenze con il precedente.
Ricordiamo che la provincia in primo luogo aveva imposto delle prescrizioni molto importanti al progetto, in secondo luogo vi è stata la sentenza del Consiglio che, citiamo testualmente, riferendosi all’amministrazione Ubaldi: “ha del tutto omesso di considerare il gravissimo, negativo impatto che l’opera avrebbe avuto sul delicato equilibrio del proprio territorio”. Non si può, infine, dimenticare il riassetto della mappatura del rischio idrogeologico fatta recentemente dalla Regione Marche che riguarda anche quel terreno.
Tale atto annullato dal CdS ha esposto il comune ad un serio rischio di pesanti risarcimenti, rimane scontato da quanto appena detto, che un progetto come quello originario o semplicemente con qualche ritocco non possa essere accettabile.
Ricordiamo inoltre le notizie in base alle quali la società avesse intenzione di procedere nella revocazione della sentenza al Cds e le dichiarazioni riguardanti il voler ricorrere al giudice dell’ottemperanza per la quantificazione dell’indennizzo sul marciapiede perché quello proposto dal commissario Passerotti non si riteneva congruo. L’iter precedente non si può dunque ritenersi concluso e per questo risulta a nostro avviso decisamente inopportuno approvare varianti in quella specifica area.
Auspichiamo vivamente che la documentazione del progetto sia messa a disposizione delle opposizioni ed anche della cittadinanza con congruo anticipo in modo da poter effettuare le dovute valutazioni e non come accadde a dicembre 2013 dove fu consegnato solo pochi giorni di anticipo ed a ridosso delle festività natalizie.
Infine ci sembra profondamente inopportuno che una maggioranza votata da poco più del 10% degli aventi dritto porti all’approvazione in solitaria autonomia una variante ed un progetto che ha comportato una profonda spaccatura nella cittadinanza e nella politica locale e che è stato già pesantemente bocciato dall’organo supremo di giustizia amministrativa.
Per questo presentiamo una mozione per impegnare il comune ad indire un referendum consultivo su questo argomento.